La parola “Diversamente” non ci piace, l’inclusione invece si’, quindi l’obiettivo è il mantenimento e il miglioramento, nonostante le difficoltà economiche dovute ai tagli, dei servizi che il nostro comune può’ offrire, come ad esempio il trasporto socializzante.
Continueremo ad abbattere barriere architettoniche, ad acquistare giochi inclusivi, a favorire iniziative sensibili al tema quali Special Olympics e a lavorare con la consulta, con le famiglie, con le associazioni, e con i portatori di interesse per intercettare istanze e possibilità.
Tramite la consulta della disabilità vorremmo farci promotori di un tavolo con SdS, associazioni di categoria, associazioni di volontariato e, se possibile, centro per l'impiego, per stimolare una riflessione sulla realizzazione di percorsi di inserimento nel mondo del lavoro di ragazzi con disabilità intellettive, ma capaci di portare a termine mirate attività, in ottica di maggiore indipendenza e necessaria socialità. Potrebbe essere interessante proporre piccoli progetti nel campo del riuso e dell'economia circolare.
Allo stesso modo vorremmo sensibilizzare la riflessione sulla necessità di progetti di cohousing finalizzati al Dopo di Noi.
Cercheremo di sensibilizzare la Società della Salute affinchè sviluppi progetti mirati su temi particolari ma che interessano molte famiglie come ad esempio la neurodivergenza, la sindrome ADHD (disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività) o che possano coinvolgere i cosiddetti NEET (giovani che al momento non studiano e non lavorano).
Ci piacerebbe promuovere sempre in collaborazione con la SDS una serie di azioni atte ad intercettare il disagio giovanile e ove necessario capaci di offrire sostegno psicologico.
Continueremo ad abbattere barriere architettoniche, ad acquistare giochi inclusivi, a favorire iniziative sensibili al tema quali Special Olympics e a lavorare con la consulta, con le famiglie, con le associazioni, e con i portatori di interesse per intercettare istanze e possibilità.
Tramite la consulta della disabilità vorremmo farci promotori di un tavolo con SdS, associazioni di categoria, associazioni di volontariato e, se possibile, centro per l'impiego, per stimolare una riflessione sulla realizzazione di percorsi di inserimento nel mondo del lavoro di ragazzi con disabilità intellettive, ma capaci di portare a termine mirate attività, in ottica di maggiore indipendenza e necessaria socialità. Potrebbe essere interessante proporre piccoli progetti nel campo del riuso e dell'economia circolare.
Allo stesso modo vorremmo sensibilizzare la riflessione sulla necessità di progetti di cohousing finalizzati al Dopo di Noi.
Cercheremo di sensibilizzare la Società della Salute affinchè sviluppi progetti mirati su temi particolari ma che interessano molte famiglie come ad esempio la neurodivergenza, la sindrome ADHD (disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività) o che possano coinvolgere i cosiddetti NEET (giovani che al momento non studiano e non lavorano).
Ci piacerebbe promuovere sempre in collaborazione con la SDS una serie di azioni atte ad intercettare il disagio giovanile e ove necessario capaci di offrire sostegno psicologico.